La scrittura del poeta cileno Andrés Morales salpa dai mari del Sud e intraprende un gran periplo, sostando lungo le coste della poesia spagnola – classica e contemporanea – e toccando le coste di molte altre terre, tra cui la Croazia, luogo della lingua materna e serbatoio di memorie senza tempo. Il bottino con cui ritorna in Cile e alla sua lingua letteraria, lo spagnolo, è ricco: ben ventuno libri di poesia, una prolificità sempre accompagnata dalla cura del verso, del ritmo e dalla volontà di sondare i meandri più oscuri dell’essere umano. Nelle culture preispaniche, in particolare in quella mesoamericana, gli specchi erano composti di pirite, un minerale metallico giallastro e con forme geometriche perfette, e non riflettevano la mera realtà, bensì il risvolto ignoto delle cose. Per tale motivo erano considerati oggetti magici ed erano appannaggio delle classi sacerdotali e colte. Nei versi di Morales ritroviamo questa dimensione rapportata alla cultura greco-romana con l’apparizione della Sibilla, dea che nei suoi versi si fa tormentata e premonitrice, si specchia in un cielo che sembra coincidere coi suoi stessi occhi o, meglio ancora, con la visione interna e il presagio del dolore. Un dolore che nella tessitura poetica dello scrittore cileno è l’oracolo di un male individuale sfociante in un male collettivo e che trova la sua radice nel disequilibrio sociale di cui il corpo si infesta. La solitudine e lo smarrimento nel fondo di una bottiglia dove pescare un naufrago o i resti riportati dalle onde del mare sono alcuni degli scenari che popolano la selezione poetica qui presentata e a cui fanno eco i versi di un’altra poesia in cui l’io poetico è agitato e riverso su un lettino di una clinica e sente la realtà manifestarsi in un ordine che vede ma non comprende. Questo delirio personale si riversa sul tempo storico del poeta fino a sfiorare l’attualità e il dramma dei desaparecidos di cui gli studenti di Ayotzinapa sono le vittime più conosciute di territori che oggi sono fosse a cielo aperto. Stessa desolazione, stessa notte senza fondo, ossa scosse da un sibilo di morte. La premonizione getta luce rispetto all’oscurità della malattia, del bieco giro della storia ufficiale, dell’identità come normalizzazione sociale. L’aurora è dunque nella poesia di Andrés Morales uno spiraglio di luce di cui restare in attesa, a volte animati di speranza, a volte con la sensazione che più di un’alba a schiudersi vi sia un tramonto.
POESIE DI ANDRÉS MORALES
Andrés Morales
Andrés Morales è nato a Santiago del Cile nel 1962. È laureato in Letteratura (Universidad
de Chile) e dottore in Filologia e Lettere con menzione in Filologia ispanoamericana
(Universidad Autónoma, Barcelona). La selezione presentata ripercorre la sua produzione
poetica che è di 21 libri: Por ínsulas extrañas (1982); Soliloquio de fuego (1984);
Lázaro siempre llora (1985); No el azar/Hors du hasard (1987);
Ejercicio del decir (1989); Verbo (1991); Vicio de belleza (1992);
Visión del oráculo (1993); Romper los ojos (1995); El arte de la guerra (1995);
Escenas del derrumbe de Occidente (1998); Réquiem (2001);
Antología Personal (2001); Izabrane Pjesme/ Poesía Reunida (2002);
Memoria Muerta (2003); Demonio de la nada (2005); Los Cantos de la Sibila (2008);
Ejercicio de escribir (2010); Poemas/Pjesme (2011); Antología breve (2011); Escrito
(2013 e 2014); Escenas del derrumbe de Occidente (2014, edizione corretta e ampliata)
e Poemas Escogidos/Poezii Alese (2014).
La sua opera poetica è stata parzialmente tradotta in tredici lingue (inglese, francese,
croato, portoghese, cinese, coreano, svedese, catalano, mapudungun, rumeno, turco,
norvegese e italiano) ed è stata inclusa in più di sessanta antologie cilene e straniere
e in un gran numero di riviste letterarie nazionali e straniere (più di ottantacinque),
ha ricevuto inoltre diversi riconoscimenti nazionali e internazionali tra i
quali spiccano: Premio Manantial dell’Universidad de Chile (1980), Premio
Miguel Hernández (Buenos Aires, Argentina, 1983), Beca Pablo Neruda (1988),
Beca de Hispanista extranjero (Madrid, 1995), FONDART 1992 e 1996, Premio Ciudad
de San Felipe 1997, Beca de Creación Literaria 2001 della Fundación Andes, Beca de
Creación Literaria para escritores del Fondo del Libro del Consejo Nacional de la Cultura
y las Artes de Chile negli anni 2001, 2004 e 2008, Premio Nacional de Poesía
“Pablo Neruda” 2001, Premio XII Concurso Internacional de Poesía
“La Porte des Poètes” (Francia, 2007), Premio Hispanoamericano “Andrés Bello” 2014 e il
Premio de Ensayo “Centro Cultural de España” nel 2002 e 2003.
Dal 2007 è membro dell’Academia Chilena de la Lengua e dal 2014
dell’Academia Hispanoamericana de Buenas Letras di Madrid. Nell’ambito saggistico
sono da segnalare i suoi lavori riguardanti la poesia cilena contemporanea così
come quella latinoamericana, spagnola ed europea. Attualmente scrive ed è
docente del Laboratorio di Poesia, Letteratura spagnola classica e contemporanea,
Poesia cilena dell’Universidad de Chile.
Foto del poeta tratta dalla sua pagina web
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La página de Andrés Morales (1962), poeta, ensayista y académico chileno, es un Blog de apuntes y escritos abierto a todos aquellos interesados en la literatura y, en especial, en la poesía. Contiene poemas, artículos, notas, comentarios, críticas, reseñas, fotografías y en general, todos los tópicos imaginables e inimaginables en torno a la poesía, el cine, la prosa y la literatura chilena, hispanoamericana, española y europea de todas las épocas y estilos.
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José Saramago
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miércoles, 18 de diciembre de 2019
"IN ATTESA DI UN’ALBA, LA POESIA DI ANDRÉS MORALES", POR LUCIA CUPERTINO Y POEMAS TRADUCIDOS AL ITALIANO
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