In
occasione della Giornata della Memoria
Sabato
27 gennaio 2024 nella cornice del MicroMuseo
di
Arte Contemporanea della Tuscia
Ex
Torre Enel di Sipicciano (VT)
Via Portaccia s/n
L’OPERA
SITE SPECIFIC ECCIDIO DI IVÁN NAVARRO A CONFRONTO
CON L’INTERVENTO PERFORMATIVO DELL’ARTISTA
ITALIANO FILIPPO RINIOLO
l’artista
Filippo Riniolo presenta “Selezioni” attraverso
una
lettura alle ore 18.30 presso la Sala Baronale, Università Agraria di
Sipicciano
MATERIALE STAMPA E FOTO AL LINK:
https://www.dropbox.com/scl/fo/nvlm0jo8xg1wwl73d60k4/h?rlkey=y18p85jmo8w1okvm6kf3vn58w&dl=0
COMUNICATO
STAMPA
In occasione della Giornata della
Giornata della Memoria, sabato 27 gennaio 2024 l’Associazione Culturale
Palimpsesto in collaborazione con il Comune di
Graffignano e l’Università Agraria di Sipicciano, mettono a
confronto l’opera site specific ECCIDIO di Iván Navarro con quella dell’artista
Filippo Riniolo attraverso “SELEZIONI”, una performance, una voce e un
gesto, per non dimenticare.
Il progetto "Selezioni"
prende le mosse dal terribile episodio della selezione ad Auschwitz, narrato da
Primo Levi in "Se questo è un
uomo". Di fronte ad un ufficiale nazista, i prigionieri correvano mentre
quest'ultimo, in pochi istanti, decideva del loro destino, spostando
semplicemente a destra o a sinistra la scheda che gli veniva consegnata. Un
atto di banale burocrazia che tracciava la linea tra la vita e la morte, per
bilanciare gli inumani conti del campo.
A questo gesto - terribile nella sua
disarmante semplicità - Riniolo sovrappone un'altra forma di gestualità, quella
dell'interfaccia tecnologica dei social media, allo scopo di farci riflettere
su quanto la follia dei campi di sterminio non sia lontana da noi.
App social come le storie di
Instagram e le app di incontri ci impongono continuamente di
"selezionare" le persone in base a pochi dati sintetici. E il nostro
gesto le colloca a destra o a sinistra, a seconda che ci piacciano o meno.
Questa sovrapposizione solleva interrogativi nei fruitori sul fatto che anche
loro, come tutti noi, compiano un gesto che invece di alimentare le relazioni,
disumanizza. L'app che scorre sul cellulare dell'artista è stata programmata in
modo che solo i nomi delle 8 persone che si sono salvate scorrono a destra,
mentre tutti gli altri, morti nei campi di sterminio, scorrono a sinistra.
Proprio come su Tinder.
Quando le persone vengono ridotte a
schede, a numeri, si crea il presupposto per un lager. E lo notiamo in quanto
siano disumanizzanti i bollettini di guerra con le cifre dei morti che ogni
giorno sentiamo.
L'altro elemento protagonista
dell'opera è la voce. L'opera accompagna il gesto di scorrere tutti i 1022 nomi
e le relative date, proclamandoli ad alta voce. La lenta lettura di tutti i
nomi evoca un rosario laico. I nomi si perdono nella loro cantilena, come un
mantra che fa perdere il significato delle parole e si concentra solo sul
suono. Tuttavia, la lettura di questi nomi restituisce anche l'elemento
dell’ordine di grandezza: possiamo comprendere una morte, una decina di morti,
ma solo ascoltando per mezz'ora i nomi di tutti i deportati possiamo davvero
percepire quanti siano mille morti. Poiché sono elencati in ordine alfabetico
per cognome, per diversi minuti si sente lo stesso cognome, rivelando
l'enormità delle famiglie spazzate via. La voce, in questo caso, svolge altre
due funzioni essenziali: ribalta il campo di sterminio, in cui il nome veniva
cancellato e sostituito da un numero sul braccio. Ma soprattutto, la voce
svolge la funzione di memoria: la tradizione orale, la memoria dei popoli, si è
tramandata proprio attraverso la voce, nel proclamare e ripetere nomi e
genealogie.
Filippo Riniolo
Nato a Milano nel 1986, vive e lavora
a Roma dove si è laureato nel 2011 all’Accademia di Belle Arti con una tesi
sull’impatto della finanziarizzazione sull’arte contemporanea. La sua ricerca
esplora temi poetici, politici, sociali, storici e ovviamente attuali in
coniugazione con le radici e il passato. Nelle sue aree di interesse ci sono la
relazione tra corpo e potere, la diversità sessuale, temi di genere e
post-coloniali.
Inoltre la sua ricerca si occupa
della relazione tra l’identità dell’artista e la storia europea. Spesso le sue
opere utilizzano elementi di cultura greca e latina per poter rileggere il
presente. Il suo lavoro si basa sulla convinzione per cui un artista europeo
deve essere in grado di usare tutto l’enorme peso della storia che ha alle
spalle. Filosofia, filologia, religione sono elementi utilizzati per
comprendere ciò che sta accadendo intorno a noi, con un approccio fortemente
scandito e innervato dalle nuove tecnologie.
In collaborazione c con Gian Maria
Cervo dei Quartieri dell’Arte di Viterbo.
INFORMAZIONI
Titolo:
“Eccidio”, opera site specific di Iván Navarro
Sede:
MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia, Torre di Sipicciano, Graffignano
(VT), Via Portaccia s/n
Periodo:
30 giugno 2023 – 30 giugno 2024
A cura di:
Antonio Arévalo
Orario:
dal venerdì a domenica, venerdì ore
16.30-18.00; sabato e domenica ore 11.30-13.00 - 16.30-18.00
Ingresso gratuito
Per informazioni: cell. +39 347 4450667; cell. +39 388 8497580
Associazione Culturale Palimpsesto
tel. 0761 776396; https://www.palimpsestoproject.net
Ufficio Stampa: Paola Saba, cell. +39 338 4466199, paolasaba@paolasaba.it
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