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"Soy un bicho de la tierra como cualquier ser humano, con cualidades y defectos, con errores y aciertos, -déjenme quedarme así- con mi memoria, ahora que yo soy. No quiero olvidar nada."



José Saramago

miércoles, 31 de enero de 2024

IMPORTANTE INTERVENCIÓN DE "ECCIDIO" DE IVÁN NAVARRO POR EL ARTISTA ITALIANO FILIPPO RINIOLO: "L’OPERA SITE SPECIFIC ECCIDIO DI IVÁN NAVARRO A CONFRONTO CON L ’ INTERVENTO PER FORMATIVO DELL ’ ARTISTA ITALIANO FILIPPO RINIOLO



 

In occasione della Giornata della Memoria

 

Sabato 27 gennaio 2024 nella cornice del MicroMuseo

di Arte Contemporanea della Tuscia

Ex Torre Enel di Sipicciano (VT)

 

Via Portaccia s/n

 

L’OPERA SITE SPECIFIC ECCIDIO DI IVÁN NAVARRO A CONFRONTO
CON L’INTERVENTO PERFORMATIVO DELL’ARTISTA  ITALIANO FILIPPO RINIOLO

 

l’artista Filippo Riniolo presenta “Selezioni” attraverso

una lettura alle ore 18.30 presso la Sala Baronale, Università Agraria di Sipicciano

 

 

MATERIALE STAMPA E FOTO AL LINK:

https://www.dropbox.com/scl/fo/nvlm0jo8xg1wwl73d60k4/h?rlkey=y18p85jmo8w1okvm6kf3vn58w&dl=0

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

In occasione della Giornata della Giornata della Memoria, sabato 27 gennaio 2024 l’Associazione Culturale Palimpsesto in collaborazione con il Comune di Graffignano e l’Università Agraria di Sipicciano, mettono a confronto l’opera site specific ECCIDIO di Iván Navarro con quella dell’artista Filippo Riniolo attraverso “SELEZIONI”, una performance, una voce e un gesto, per non dimenticare.

Il progetto "Selezioni" prende le mosse dal terribile episodio della selezione ad Auschwitz, narrato da Primo Levi in  "Se questo è un uomo". Di fronte ad un ufficiale nazista, i prigionieri correvano mentre quest'ultimo, in pochi istanti, decideva del loro destino, spostando semplicemente a destra o a sinistra la scheda che gli veniva consegnata. Un atto di banale burocrazia che tracciava la linea tra la vita e la morte, per bilanciare gli inumani conti del campo.

 

A questo gesto - terribile nella sua disarmante semplicità - Riniolo sovrappone un'altra forma di gestualità, quella dell'interfaccia tecnologica dei social media, allo scopo di farci riflettere su quanto la follia dei campi di sterminio non sia lontana da noi.

App social come le storie di Instagram e le app di incontri ci impongono continuamente di "selezionare" le persone in base a pochi dati sintetici. E il nostro gesto le colloca a destra o a sinistra, a seconda che ci piacciano o meno. Questa sovrapposizione solleva interrogativi nei fruitori sul fatto che anche loro, come tutti noi, compiano un gesto che invece di alimentare le relazioni, disumanizza. L'app che scorre sul cellulare dell'artista è stata programmata in modo che solo i nomi delle 8 persone che si sono salvate scorrono a destra, mentre tutti gli altri, morti nei campi di sterminio, scorrono a sinistra. Proprio come su Tinder.

Quando le persone vengono ridotte a schede, a numeri, si crea il presupposto per un lager. E lo notiamo in quanto siano disumanizzanti i bollettini di guerra con le cifre dei morti che ogni giorno sentiamo.

 

L'altro elemento protagonista dell'opera è la voce. L'opera accompagna il gesto di scorrere tutti i 1022 nomi e le relative date, proclamandoli ad alta voce. La lenta lettura di tutti i nomi evoca un rosario laico. I nomi si perdono nella loro cantilena, come un mantra che fa perdere il significato delle parole e si concentra solo sul suono. Tuttavia, la lettura di questi nomi restituisce anche l'elemento dell’ordine di grandezza: possiamo comprendere una morte, una decina di morti, ma solo ascoltando per mezz'ora i nomi di tutti i deportati possiamo davvero percepire quanti siano mille morti. Poiché sono elencati in ordine alfabetico per cognome, per diversi minuti si sente lo stesso cognome, rivelando l'enormità delle famiglie spazzate via. La voce, in questo caso, svolge altre due funzioni essenziali: ribalta il campo di sterminio, in cui il nome veniva cancellato e sostituito da un numero sul braccio. Ma soprattutto, la voce svolge la funzione di memoria: la tradizione orale, la memoria dei popoli, si è tramandata proprio attraverso la voce, nel proclamare e ripetere nomi e genealogie.

 

Filippo Riniolo

Nato a Milano nel 1986, vive e lavora a Roma dove si è laureato nel 2011 all’Accademia di Belle Arti con una tesi sull’impatto della finanziarizzazione sull’arte contemporanea. La sua ricerca esplora temi poetici, politici, sociali, storici e ovviamente attuali in coniugazione con le radici e il passato. Nelle sue aree di interesse ci sono la relazione tra corpo e potere, la diversità sessuale, temi di genere e post-coloniali.

Inoltre la sua ricerca si occupa della relazione tra l’identità dell’artista e la storia europea. Spesso le sue opere utilizzano elementi di cultura greca e latina per poter rileggere il presente. Il suo lavoro si basa sulla convinzione per cui un artista europeo deve essere in grado di usare tutto l’enorme peso della storia che ha alle spalle. Filosofia, filologia, religione sono elementi utilizzati per comprendere ciò che sta accadendo intorno a noi, con un approccio fortemente scandito e innervato dalle nuove tecnologie.

 

In collaborazione c con Gian Maria Cervo dei Quartieri dell’Arte di Viterbo.

 

 

INFORMAZIONI

 

Titolo: “Eccidio”, opera site specific di Iván Navarro

Sede: MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia, Torre di Sipicciano, Graffignano (VT), Via Portaccia s/n

Periodo: 30 giugno 2023 – 30 giugno 2024

A cura di: Antonio Arévalo

Orario: dal venerdì a domenica, venerdì  ore 16.30-18.00; sabato e domenica ore 11.30-13.00 - 16.30-18.00

Ingresso gratuito

Per informazioni: cell. +39 347 4450667; cell. +39 388 8497580

Associazione Culturale Palimpsesto tel. 0761 776396; https://www.palimpsestoproject.net

Ufficio Stampa: Paola Saba, cell. +39 338 4466199, paolasaba@paolasaba.it

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