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"Soy un bicho de la tierra como cualquier ser humano, con cualidades y defectos, con errores y aciertos, -déjenme quedarme así- con mi memoria, ahora que yo soy. No quiero olvidar nada."



José Saramago

lunes, 14 de marzo de 2022

ANDRÉS MORALES: "PAESE DI OCCHI E SOGNI" (Poesie 1982-2016) a cura di Lucia Cupertino


 

La pubblicazione di questa antologia poetica a Roma, col bel titolo di Paese di occhi e sogni, è anche per il cileno Andrés Morales l'occasione di osservarsi e considerare quali poesie lo rappresentano oggi davanti al pubblico di lettori di una lingua sorella ma pur sempre straniera. L'aspetto che più mi attrae della sua poesia è quello del cronovisore, del visionario («Todos íbamos a ser Rimbaud.», «Tutti saremmo stati Rimbaud.»), ma ciò che più mi inquieta e scuote a ogni lettura, in tutta la sua opera è quella specie di matrimonio della lingua con la morte che Andrés Morales raggiunge con il suo lavoro poetico.

Dall'introduzione di
DANIEL CALABRESE


ANDRÉS MORALES è nato a Santiago del Cile nel 1962.

Tra i suoi ultimi libri di poesia: Por ínsulas extrañas (1982); Los Cantos de la Sibila (2008); Verbo (1990); Ejercicio de escribir (2010); Poemas/Pjesme (2011); Antologia breve (2011); Escrito (2012); Escenas del derrumbe de Occidente (2014) e Tránsfugo (2016). Suoi testi sono strati tradotti in diverse (15) lingue e pubblicati in 60 antologie e riviste cilene e straniere. Ha ricevuto vari riconoscimenti, tra gli ultimi: Premio Hispanoamericano "Andrés Bello" 2014 e il Premio de Ensayo "Centro Cultural de España" nel 2002 e 2003. Ha pubblicato saggi sulla poesia cilena, latinoamericana ed europea.


i fili -34 - aprile 2019
pagg. 144, € 15
ISBN 978-88-97490-40-1
Le prime pagine (file PDF)

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